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Abbronzatura: tutto su creme e rimedi per le scottature

Un’indagine condotta presso il Centro Medico Sant’Agostino di Milano ha rivelato come gli italiani dicano di usare la protezione solare, ma uno 5 usa un filtro troppo basso in base al suo fototipo, uno su 4 smette di spalmarsela dopo i primi giorni di esposizione e oltre uno su 10 si espone anche nelle ore più calde e uno su 8 mette la crema una volta al giorno e non la riapplica come dovrebbe.

I COSMETICI FOTOPROTETTORI
«I cosmetici dotati di filtro solare sono in grado di proteggere dalle radiazioni solari e, dal punto di vista chimico, si dividono in due grandi categorie: filtri fisici e filtri chimici» Precisa il dottor Gianni Montesi Specialista in Dermatologia e Venereologia all’ospedale Israelitico di Roma.

«I filtri fisici contengono delle polveri minerali che riflettono e diffrangono l’irradiazione indipendentemente dalla lunghezza d’onda, i filtri chimici sono costituiti da molecole organiche che possono assorbire lunghezze d’onda specifiche dello spettro solare. Il fattore di protezione, indicato con l’acronimo SPF, è un valore numerico che esprime la capacità del prodotto di proteggere dagli UVB e rappresenta il rapporto tra la minima dose eritematosa di radiazione solare su un soggetto, misurata in presenza o in assenza della protezione solare. La fotoprotezione dai raggi UVA non viene espressa da valori numerici e, nei solari di ultima generazione, è di intensità pari a circa un terzo rispetto alla fotoprotezione contro i raggi UVB».

CHE COSA SONO I RAGGI UVB
Questi raggi irradiano la terra soprattutto in estate e si concentrano nella fascia oraria compresa fra le 10 del mattino e le 16 del pomeriggio; sono i principali responsabili della comparsa di eritema solare, per questo si consiglia sempre di esporsi il meno possibile durante le ore più calde della giornata quando la loro concentrazione è maggiore.

E I RAGGI UVA
Sono molto più intensi degli UVB, sono presenti durante tutto l’anno, a tutte le latitudini e attraversano sia il vetro che le nuvole; sono i principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo ovvero del cosidetto photoageing: se la pelle non è adeguatamente protetta dalla loro azione con il tempo assume un aspetto giallastro, si macchia (compaiono le discromie). I vasi sanguigni si dilatano diventando evidenti e rilevati, aumentano le rughe in numero e profondità.

LA SCELTA DELLA PROTEZIONE SOLARE
Il prodotto cosmetico scelto deve essere sicuro, ben tollerato e fotostabile oltre che adeguato al fototipo di ognuno. La classificazione dei fototipi più conosciuta è quella di Fitzpatrick.

Fototipo 1: Capelli rossi o biondi, pelle molto chiara che si ustiona al sole: si consiglia un’esposizione molto limitata e solo dopo l’uso di prodotti a schermo totale.
Fototipo 2: Pelle un po’ più scura che si abbronza piano e con grande difficoltà: si consiglia l’esposizione solo dopo l’applicazione di prodotti con protezione molto alta.
Fototipo 3: Pelle bruna o olivastra, capelli castani, si abbronzano gradualmente, ma possono scottarsi; si consiglia l’uso di una protezione solare media.
Fototipo 4: Pelle bruna, scura o nera che si abbronza sempre e rapidamente; si consiglia l’uso di una protezione solare bassa.
Fototipo 5: Pelle scura, si scotta difficilmente; si consiglia l’uso di una crema solare di bassa protezione che schermi soprattutto dagli UVB per non sviluppare eritema solare.

ERITEMA SOLARE: COS’È E PERCHÈ COMPARE
L’eritema consiste nel fisiologico arrossamento della cute in risposta all’esposizione solare: è il segnale che la cute è stata traumatizzata dall’azione dei raggi solari e che bisogna terminare l’esposizione. «La sua comparsa è molto rapida nei soggetti con fototipo 1 e 2: può essere provocata o accentuata dalla presenza sulla cute di prodotti cosmetici come profumi, creme, lozioni applicati prima dell’esposizione solare o dall’assunzione di farmaci per bocca come antibiotici, antinfiammatori o antistaminici di vecchia generazione». Spiega il dottor Montesi.

COME CURARE L’ERITEMA SOLARE
«Un eritema solare lieve può essere risolto con l’applicazione di prodotti a base di acqua termale, di aloe, di calendula o creme lenitive a base di ossido di zinco. Nei casi in cui la sintomatologia persiste, si può ricorrere all’applicazione di creme al cortisone» puntualizza il dottor Montesi.

USTIONE
Se l’eritema evolve con la formazione di vescicole o bolle, è indispensabile effettuare una visita dermatologica per sottoporre il caso allo specialista ed effettuare il trattamento più idoneo.

CONSIGLI VALIDI PER TUTTI
L’utilizzo di un solare è raccomandato per avere un’esposizione solare senza rischi: andrebbe applicato uniformemente almeno mezz’ora prima dell’esposizione, riapplicato ogni 2-3 ore e riapplicato dopo il bagno, anche quando si utilizzano formulazioni resistenti all’acqua (le cosiddette Water Resistant). L’applicazione costante è indispensabile perchè l’acqua, il sudore, il vento e lo sfregamento con la sabbia possono ridurne drasticamente l’efficacia.

L’uso del solare appropriato consente un’abbronzatura graduale ed omogenea fermo restando il fatto che l’esposizione solare prolungata e nelle ore più calde può comunque arrecare danni alla cute. La cute non deve mai surriscaldarsi: deve essere regolarmente bagnata e poi nuovamente protetta.
Occorrono 24-72 ore prima che la cute cominci a pigmentarsi adeguatamente grazie alla produzione di melanina: per questo motivo ci si deve esporre al sole gradualmente evitando le ore più calde.

È molto piacevole asciugarsi sotto il sole dopo un bagno: è necessario però prestare attenzione all’effetto lente delle goccioline di acqua sulla cute. Tale fenomeno può facilitare la disidratazione cutanea e l’insorgenza di scottature.

Fonte: LaStampa

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