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Bibite “senza zuccheri”: sono davvero “diet” ?

L’etichetta recita «senza zucchero» o «diet», ma le moltissime bevande in commercio con questa dicitura non possono essere considerate parte di una dieta sana anche se consumate in sostituzione delle rispettive versioni contenenti zuccheri. A sottolinearlo sono gli esperti dell’Imperial College di Londra e di due Università brasiliane che, facendo il punto sulla ricerca e le attuali politiche nazionali sulle bevande zuccherate, concludono che scegliere drink privi di dolcificanti non è la «politica» giusta per perdere peso o per mantenersi in forma, prevenendo diabete e obesità.

Nel marzo 2015 l’Organizzazione Mondiale di Sanità ha invitato le Istituzioni competenti per la tutela della salute a mettere in atto strategie efficaci per limitare il consumo di zuccheri e la crescente diffusione di bevande zuccherine. L’obiettivo è mettere un freno a un’epidemia a livello globale, che riguarda soprattutto i Paesi più sviluppati (Stati Uniti in testa): ovvero il numero crescente di casi di diabete, obesità e sovrappeso. E di patologie direttamente collegate, tumori e malattie cardiovascolari in primis. In pratica le patologie più diffuse al mondo e quelle, ancora oggi, responsabili del maggior numero di morti.«Il mondo sta ingrassando a dismisura – commenta Cristopher Millet, autore dello studio appena pubblicato sulla rivista Plos Medicine e ricercatore dell’accademia britannica –. Per “bevande addolcite artificialmente” si intendono tutti quei drink che non contengono zuccheri ma dolcificanti artificiali e vengono comunemente percepiti dalle persone e pubblicizzati dai produttori come bibite dietetiche, più sane delle loro controparti zuccherine. In realtà, sulla base degli studi scientifici svolti finora, non esistono solide prove che dimostrino che scegliere questi drink sia meglio per la salute».

A preoccupare gli studiosi è soprattutto il consumo da parte di giovani e adolescenti. «Soft drink, bevande dal sapore fruttato e bibite energetiche, come tutte quelle spesso utilizzate da chi fa sport, hanno un mercato ampissimo – dice Maria Carolina Borges, epidemiologa della Federal University di Pelotas, in Brasile -. Le bevande fruttate, dolci, con le bollicine sono create soprattutto per i ragazzi, perché incontrano di più il loro gusto e sono sempre più diffuse fra i teenager, ignari che il loro consumo porti molte calorie e pochi nutrienti. E c’è di peggio: molte persone (anche adulte) tendono ad utilizzarle per dimagrire, sostituendole all’apporto di calorie provenienti dal cibo». Senza eccedere in accuse o allarmismi, concludono gli esperti nella loro revisione, il consiglio è quello di evitare gli eccessi, usare il buonsenso limitandosi a scegliere questi drink in occasioni particolari, senza sostituirli all’unico vero liquido che valido per la salute: l’acqua.

Fonte: CorriereDellaSera

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